Gli ebrei di Rembrandt by Steven Nadler

Gli ebrei di Rembrandt by Steven Nadler

autore:Steven Nadler [Nadler, Steven]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858426944
editore: Einaudi
pubblicato: 2017-11-16T16:00:00+00:00


Figura 30. Abraham Idanha, L’hacham Saul Levi Mortera, disegno, 1686.

Baldassar era il figlio di Nabucodonosor, re di Babilonia. Aveva un debole per gli orpelli della ricchezza: gioielli, metalli preziosi e sontuosi conviti. Ma la persona piú potente di tutto il territorio non era in grado di leggere la scritta sulla parete.

Un giorno, Baldassar imbandí un banchetto per un migliaio di esponenti della nobiltà. Dopo che qualche calice di vino lo ebbe «riscaldato», si fece portare i recipienti d’oro e argento che suo padre aveva preso dal santuario del Tempio a Gerusalemme quando i babilonesi saccheggiarono la città, «perché vi bevessero il re e i suoi nobili, le sue mogli e le sue concubine». Riempirono i recipienti di vino e brindarono agli «dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra». Poi, tutt’a un tratto, nel bel mezzo dei bagordi, apparve una visione: una mano intenta a scrivere sul muro della sala reale del palazzo. «Il re poteva vedere il dorso della mano che scriveva»: era un’apparizione terrificante. Le parole erano in una lingua sconosciuta al re e alla sua corte.

Il re fu assalito dallo sgomento, e il suo viso sbiancò; gli arti gli si infiacchirono e le sue ginocchia cominciarono a tremare. Ordinò che venissero convocati esorcisti, caldei e indovini; poi, rivolgendosi ai saggi di Babilonia, disse: «Chiunque leggerà quella scrittura e me ne darà la spiegazione sarà vestito di porpora, porterà una collana d’oro al collo e sarà il terzo signore del regno» (Daniele, 5,7).

Ma nessuno dei saggi riuscí a sciogliere l’enigma.

Quindi fece il suo ingresso nella sala la regina. Appresa la ragione del turbamento del re, lo informò che, in realtà, conosceva una persona capace di decifrare quelle parole. «C’è nel tuo regno un uomo, in cui è lo spirito degli dèi santi. Al tempo di tuo padre si trovò in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli dèi. Il re Nabucodonosor tuo padre lo aveva fatto capo dei maghi, degli astrologi, dei caldei e degli indovini. Fu riscontrato in [lui] […] uno spirito superiore e tanto accorgimento da interpretare sogni, spiegare detti oscuri, sciogliere enigmi» (Daniele, 5,11-12). La regina si riferiva a Daniele, condotto a Babilonia insieme ad altri esuli ebrei. Nabucodonosor lo aveva eletto capo dei maghi, degli esorcisti e degli indovini, assegnandogli il nome di Baltazzar.

Daniele venne introdotto al re. Dopo aver rifiutato i doni da lui offertigli in cambio del suo aiuto, si accinse a interpretare la scrittura. Lesse le parole scritte sul muro: mene mene tekel u-pharsin. Era aramaico. Secondo l’interpretazione di Daniele, esse preannunciavano la caduta del regno di Baldassar. Spiegò che il padre di Baldassar era stato deposto e umiliato allorché, nella sua arroganza, disconobbe il massimo potere supremo di Dio; solo quando si convinse «che il Dio altissimo domina sul regno degli uomini» venne restaurato sul trono. Ma Baldassar, disse Daniele, non ha umiliato il suo cuore; al contrario, «si è messo contro il Signore del cielo»; si sente libero di bere dai vasi del Tempio e ha adorato falsi dèi.



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